Main Content

Premiato il Bäuerliches Sorgentelefon

In occasione della Camera dell’agricoltura, riunitasi il 24 aprile 2015 a Berna, è stato conferito per la prima volta il Prix Agrisano. Il vincitore è il Bäuerliches Sorgentelefon (Telefono amico per agricoltori), un servizio a disposizione di tutte le persone attive nell’agricoltura che si trovano in situazioni di difficoltà.

«La nostra scelta è caduta sul Bäuerliches Sorgentelefon perché questa organizzazione si distingue da anni per un’importante offerta sociale nell’agricoltura», ha affermato Christine Bühler, presidente della giuria del Prix Agrisano, nella sua laudatio in occasione della cerimonia di premiazione a Berna. L’evento si è tenuto nell’ambito della Camera dell’agricoltura dell’Unione svizzera dei contadini, a cui sono intervenuti circa 130 rappresentanti del mondo agricolo provenienti da tutta la Svizzera.

La decisione della giuria è stata tutt’altro che facile, ha sottolineato Christine Bühler. «Per il Prix Agrisano erano in lizza vari candidati molto validi e interessanti». Il fatto che alla fine la decisione sia caduta sul Bäuerliches Sorgentelefon è quindi fonte di una soddisfazione tanto maggiore per il suo presidente Lukas Schwyn, attivo a Signau come parroco: «Grazie a questo generosissimo contributo possiamo tornare a guardare al futuro con serenità», ha affermato Schwyn all’atto di ricevere assieme al membro del consiglio direttivo Ruth Buchwalder l’assegno di 20 000.- franchi in dotazione al premio, tra gli applausi accorati della Camera dell’agricoltura. Il premio è stato consegnato da Fritz Schober e da Christian Scharpf, rispettivamente Presidente e direttore della Fondazione Agrisano.

«Il Prix Agrisano costituisce un riconoscimento e un’attestazione di stima per il lavoro svolto in silenzio dietro le quinte da numerosi collaboratori nel corso degli anni», ha sottolineato il parroco di Signau. Il giorno stesso Schwyn ha potuto portare personalmente questo riconoscimento al suo team, che proprio in concomitanza della cerimonia di premiazione si era dato appuntamento a Winterthur per un corso di perfezionamento. Attività di questo genere sono oggi più necessarie che mai, in quanto il Bäuerliches Sorgentelefon è al fianco dei propri assistiti nelle questioni più disparate – conflitti a livello di relazione o di famiglia, domande sulla propria azienda o anche problemi di salute o finanziari. I collaboratori del telefono amico ascoltano, danno sostegno e indicano possibili approcci di soluzioni. Forniscono anche gli indirizzi di centri specializzati in grado di dare ulteriore supporto in caso di bisogno. «Si tratta di un aiuto di inestimabile valore per la popolazione contadina», ha sottolineato Christine Bühler nella sua laudatio. E Fritz Schober ha precisato: «Proprio nell’agricoltura viene fatto molto in ambito sociale e senza fini di lucro. Queste attività discrete e poco appariscenti meritano un pieno riconoscimento e un’attestazione di stima». Ed è proprio questa la sfera d’interesse del Prix Agrisano, il quale onora un impegno sociale, disinteressato e in grado di operare a favore dell’agricoltura lontano dal clamore mediatico.

Il Bäuerliches Sorgentelefon, attivo fin dal 1996, è operativo sempre il lunedì mattina e il giovedì sera. Tutti i collaboratori provengono da un contesto rurale e conoscono quindi molto bene le specificità del mondo agricolo. Attualmente il servizio è gestito da nove collaboratrici e collaboratori che si alternano alle linee telefoniche. Svolgono questa attività ormai da anni, lavorano a titolo volontario e si sottopongono a una formazione costante per migliorare le proprie capacità di assistenza. La consulenza gratuita è assolutamente anonima e i collaboratori usano la massima riservatezza in merito alle informazioni che vengono loro confidate. Le donne chiamano con una frequenza un po’ maggiore degli uomini, e la fascia di età che fa maggiormente ricorso al servizio è quella tra i 50 e i 59 anni di età. I temi affrontati più spesso sono quelli familiari e di relazione, mentre un aiuto in caso di problemi finanziari è richiesto in misura un po’ minore.