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Stare all’erta

Nella rivista per i clienti 01/2025, il Dr. Med. Sajiv Khanna ha parlato delle tre fasi della pubertà. Qui spiega quali sono i segnali che indicano un disturbo psicologico e come i genitori possono sostenere i loro figli.

Non tutti i comportamenti insoliti durante la pubertà sono motivo di preoccupazione. Ma quando i genitori dovrebbero stare all’erta?

È una domanda difficile perché molti adolescenti non si sentono bene in questo periodo e hanno un forte senso di vergogna. È utile osservare con sensibilità, senza reagire in modo eccessivo. Un segnale d'allarme si ha quando i giovani non hanno più le energie per andare a scuola. Se non mangiano più a tavola e diventano magri o ci si rende conto che si fanno del male da soli. Oppure quando un ragazzo aperto e allegro si chiude improvvisamente e non incontra più nessuno. Quando qualcuno passa infinite ore al computer e diventa molto aggressivo mentre gioca. O persino se picchia i fratellini o le sorelline.

Cosa può scatenare questi bassi?

Visti dall’esterno, possono sembrare improvvisi. Spesso però la causa sono degli eventi precedenti. Problemi che sono stati tenuti nascosti. I giovani iniziano a confrontarsi con questa situazione e si chiedono quale sia il modo migliore per affrontare la propria vulnerabilità. Se non vengono messe in atto delle strategie, questo può portare a disturbi psicologici. A volte gli interessi cambiano semplicemente durante l’adolescenza, gli amici si perdono di vista, magari a causa di un trasloco. Per alcuni, questo scatena una sensazione di «sono solo, non piaccio a nessuno». Alcuni giovani riescono a gestire questi cambiamenti, altri meno.

Come ci si può rivolgere ai ragazzi in una situazione del genere?

Fondamentalmente, è utile che i genitori e i figli abbiano un buon rapporto di fiducia. In questo modo i giovani si rendono conto che i genitori vogliono solo il meglio per loro e li sosterranno. Può essere d’aiuto anche ricordare i propri momenti difficili, per poter entrare meglio in empatia con i figli. Ascoltate apertamente, mostratevi comprensivi e non accusate o minacciate con delle conseguenze. Riflettete se sia meglio che sia la madre o il padre a parlare con il bambino. E preferibilmente non a tavola con tutta la famiglia. È meglio cercare un momento di intimità. Ad esempio, quando il figlio aiuta il padre nella stalla o durante una passeggiata con il cane.

Cosa si può fare se il figlio vi rifiuta?

Ad esempio, potreste inviare un WhatsApp e fare un’offerta concreta. Nel senso di «Ti senti male? Ti va di parlare? Questa sera ho tempo. Dai vieni da me!». Spesso è importante trovare una buona fascia temporale e, se non va bene subito, chiederlo di nuovo dopo un giorno o due.

Supponiamo che i genitori siano convinti che il figlio abbia bisogno di aiuto, ma che egli si rifiuti di riceverlo. A chi possono rivolgersi?

Un buon primo punto di riferimento è il servizio sociale della scuola. Lì i genitori possono chiedere consiglio. Alcuni giovani preferiscono parlare con una persona neutra, quindi si potrebbe offrire loro questa possibilità.

Oggigiorno si parla troppo velocemente di una malattia psicologica?

Non tutti i giovani che non stanno bene hanno bisogno di una terapia. In una certa misura, è normale non sentirsi bene durante alcuni periodi dell’adolescenza. Ci sono molte cose da elaborare e decisioni da prendere. Questo comporta delle crisi che devono essere superate. Quando si risolve un problema, si fa un passo avanti. Tuttavia, il 50% delle crisi o delle malattie psicologiche inizia durante l’adolescenza. Quanto prima vengono trattate, tanto meglio si può superare una crisi. Se poi i giovani vengono sostenuti e imparano delle strategie per affrontarle, hanno una sorta di «cassetta degli attrezzi» per tutta la vita a cui possono ricorrere nelle situazioni difficili.

«Non ogni giovane che non sta bene ha bisogno di una terapia.»

Dr. med. Sajiv Khanna

Tra infanzia e
età adulta

«Non lo so, lasciami solo, voglio i miei spazi» sono risposte che molti genitori si sono sentiti dare dagli adolescenti. Quando iniziano i figli a distaccarsi e cosa è tipico di questa fase?

Dr. med. Sajiv Khanna

In qualità di medico specialista in psichiatria e psicoterapia infantile e adolescenziale, Sajiv Khanna oƒre trattamenti per bambini, adolescenti e giovani adulti, coaching per genitori e supervisione per professionisti. Per lui sono importanti il pensiero olistico e la collaborazione con le parti coinvolte. Gestisce il proprio studio medico a Winterthur ed è impegnato in diverse associazioni professionali. Il Dr. med. Sajiv Khanna è padre di due figli adolescenti.